UY | ELADIO DIESTE 

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la visita all'opera di eladio dieste in uruguay, accompagnata dalla lettura di una selezione di suoi scritti, è stata la giusta prosecuzione del discorso iniziato ad asunción.

ci siamo approssimati alla sua figura attratti dall'uso intelligente e nobile che fece di un materiale umile e comune in sudamerica, come la ceramica, in tempi in cui cadeva in disuso, specialmente in ambito moderno, soppiantato dall'acciaio e dal calcestruzzo armato.
il risultato di tale ricerca ha prodotto alcune opere affascinanti, dall'estetica impattante e dal costo molto basso; e sta proprio in questo binomio, che unisce economia e bellezza, l'eccezionalità della sua opera. 

così lo racconta egli stesso:
'ricordo di aver assistito con gente del campo, molto umile, al momento in cui si libera dai puntelli una struttura molto complessa e audace.
non era importante per la dimensione né per il costo, però si avvertiva la tensione dello sforzo che la rendeva possibile. [...]
l'audacia produceva non diffidenza, né solo sorpresa, ma felicità; si distingueva molto bene la differenza che esiste tra ciò che è importante per la dimensione o per il costo e ciò che ci tocca nel profondo perché si esprime senza che si senta lo sforzo che lo ha reso possibile.
ho sentito quindi chiaramente, una volta di più, che una cosa per arrivare davvero alla gente semplice deve possedere una leggerezza, una facilità misteriosa, una semplicità somma, qualcosa di danza senza sforzo né fatica.'*

l''economia cosmica' - come la definiva - lo spinse ad usare il materiale con profondo rispetto alla sua essenza e, di conseguenza, alle sue potenzialità; lo portò ad eleggere oggetto di ricerca di una vita intera un sistema costruttivo - la ceramica armata - che 'non si basa sull'uso moralmente iniquo di manodopera incompetente e mal pagata, quanto, al contrario, sull'impiego razionale dello sforzo umano e sull'evitare lo spreco di materiale, dietro al quale c'è in definitiva, lo stesso sforzo'.*

così, più che la genialità tecnica di ingegnere quel che ci resta impresso di dieste è l'attitudine etica, la sua integrità, come dice bene laszlo erdelyi nell'introduzione al libro*, e che troviamo riassunta con efficacia nel passaggio che segue:

'le virtù resistenti delle strutture che cerchiamo dipendono dalla loro forma, per mezzo di quella sono staticamente stabili, non per turpe accumulazione di materiale, e non c'è nulla di più nobile ed elegante da un punto di vista intellettuale che questo: resistere per la forma.'*

con la selezione delle opere visitate, cerchiamo di presentare al meglio questa tesi.

* eladio dieste, citato in 'escritos sobre arquitectura', IRRUPCIONES, montevideo


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